Esportare Vino in Usa
Il mercato del vino negli Stati Uniti
Se vuoi esportare vino negli Usa, faresti bene a dare uno sguardo all’andamento del mercato dell’ultimo anno; esso ci rivela alcuni interessanti segnali utili per focalizzare le proprie scelte:
- il mercato del vino degli Stati Uniti nel 2017 ha fatto registrare un volume d’affari pari a 62.7 miliardi di dollari (+2% rispetto al 2016), di cui 21 miliardi sono costituiti da importazioni (+5% sul 2016);
- gli Stati che producono più vino sono nell’ordine California, Washington, Georgia, New York;
- la vendita media di bottiglie al dettaglio negli Stati Uniti è di circa 10 $;
- significativo notare che le vendite di bottiglie nell’intervallo 15 $ – 19,99 $ sono quasi raddoppiate;
- le vendite di bottiglie da 8 dollari in giù sono diminuite.
Ciò significa che il mercato è in crescita e i gusti degli americani si stanno evolvendo verso la qualità, anche se le bottiglie di vino da 8 dollari in su (esclusi i vini in scatola) rappresentano ancora il 55% di tutti i vini venduti negli Stati Uniti.
Il vino è consumato dalla maggior parte da donne (59%) e non da uomini, e nelle fasce di età 23-40 e 53-71 anni.
Come esportare vino negli Usa
Ma come è strutturato il mercato dei vini in Usa? La catena prevede alla base un importatore di vini che vende ai distributori/grossisti; questi ultimi a loro volta vendono a dettaglianti, bar, ristoranti o alimentari.
Tutti i soggetti coinvolti sopra, dal primo all’ultimo, compresi i magazzini per lo stoccaggio e i trasportatori, devono essere in possesso di licenza per vendere vino. Il ruolo più importante è quello dei distributori/grossisti che controllano il mercato. A questa struttura complessa, occorre aggiungere un’ulteriore complicazione: la licenza per i vini viene concessa dal singolo stato Usa; quindi per vendere in più stati c’è bisogno dell’accordo tra distributori o grossisti in possesso di licenza dei diversi Stati interessati.
Conseguenza di tutti questi passaggi è che il prezzo medio di vendita della bottiglia di vino è più elevata negli Usa.
Questa tipologia di mercato favorisce ovviamente i grandi distributori e che richiedono alla singola casa produttrice contributi annuali per l’inserimento nel loro catalogo anche nell’ordine di qualche centinaio di migliaia di dollari, con un minimo di produzione di almeno 400 mila bottiglie dedicate alla vendita nazionale. Attualmente ci sono in Usa 6-7 catene di importatori che distribuiscono il 60% circa dei vini da tavola.
Come può allora entrare negli Usa un piccolo produttore tipico italiano? Le strade sono due: attraverso i più importanti attori di mercato, i distributori/grossisti locali, o facendo accordi commerciali con i ristoranti più in voga delle più affollate metropoli degli Stati Uniti d’America.
E’ se volessimo oltrepassare questo percorso obbligato per la commercializzazione? In quel caso occorre richiedere la licenza di importazione vino e diventare grossista/distributore per un determinato Stato; una volta ottenuta la licenza sarà possibile fare accordi diretti con distributori di altri Stati per vendere sull’intero territorio Nazionale e far trovare il vostro prodotto in tutti i locali dotati di licenza.
Le due licenze insieme, quella di importatore di vino e distributore, consentiranno di conseguire un margine sul vostro prodotto impensabile, dal 200% al 400% circa.
Tutta questa rigidità nel mercato risente dei fattori storici sul proibizionismo dell’alcol e fa sì che il prezzo delle bottiglie di vino negli Usa lieviti enormemente a vantaggio di uno degli attori descritti nel processo di distribuzione.
Licenza per importare vino in Usa
Per importare vino negli Stati Uniti d’America occorre essere in possesso di una licenza le cui regole per l’ottenimento variano da stato a stato. Le regole comuni a tutti gli Stati riguardano:
- Costituzione di una società di diritto Usa dedicata all’attività di commercializzazione vino;
- Presenza nella suddetta società di almeno un residente americano o altrimenti un visto E2 per investitore;
- Richiesta della licenza a livello federale e nello Stato in cui s’intende effettuare l’attività.
Etichettatura e qualità organolettiche
Come tutti i prodotti alimentari, anche l’etichetta del vino è assoggettata a determinate specifiche dalle leggi Usa: deve essere stampata su carta di buona qualità, ben incollata, con dati del produttore, caratteri con altezza minima di 2 mm, anche 3 mm per la gradazione alcolica.
L’ente apposito, Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau indica tutte le procedure da seguire per ottenere l’importazione e le specifiche dell’etichette.
Di seguito un esempio generico:
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